Misuratore di campo RF per analizzare la propria antenna e ottenere il massimo dalla propria stazione, funziona da 1,8 Mhz a 450 Mhz a copertura continua e non richiede alcuna alimentazione o installazione.
E’ portatile, leggero e non è ingombrante.
E’ indispensabile specialmente quando:
– si installa una nuova antenna
– vogliamo comparare le prestazioni di antenne diverse o di apparati diversi, o ancora di cavi diversi
– quando facciamo manutenzione ordinaria o straordinaria alla nostra stazione ricetrasmittente per verificare se abbiamo ottenuto un miglioramento o un peggioramento delle prestazioni dell’antenna
– dopo una modifica al ricetrasmettitore
– quando usiamo… Continua a leggere
BAL-UN CHOKE: UNO STROZZATORE PER AMICO
Quando viene installata un’antenna, difficilmente ci preoccupiamo di quale viaggio fa la radiofrequenza attraverso la linea di trasmissione, ossia il cavo.
Non è raro infatti il caso in cui parte della radiofrequenza sia irradiata proprio dalla calza del cavo coassiale, il quale diventa parte integrante dell’antenna riducendone le prestazioni e introducendo fattori di disturbo verso apparati televisivi, radio, computer e via dicendo.
Il calo delle prestazioni dell’antenna però non è limitato solo alla trasmissione, dove perdiamo potenza utile (in special modo se operiamo a bassa potenza, ossia in QRP), ma abbiamo anche un aumento di disturbi in ricezione.
Ti piace il choke RF e vorresti acquistarlo?
Ecco la pagina che ti interessa: clicca quì…
Se controllassimo con un misuratore di campo avvicinando la sua antenna ad un muro dove dovrebbero passare i fili della rete luce, noteremmo che anche in questi punti viene rilevato un forte campo elettromagnetico durante la nostra trasmissione: il segnale irradiato in parte dal cavo, viene indotto nei fili elettrici della rete di distribuzione elettrica e da questa viene trasportato per tutto l’appartamento, se non addirittura negli appartamenti dei vicini di casa.
Può capitare, inoltre, che possiamo prendere la scossa toccando le parti metalliche del ricetrasmettitore, oppure in certi casi, può capitare che il nostro microfono introduca un effetto simile al “Larsen”, cioé quel fischio tipico di quando abbiamo un trasmettitore ed un ricevitore sintonizzati sulla stessa frequenza ed a breve distanza l’uno dall’altro.
In tutti questi casi esiste una soluzione: il choke RF.
Come funziona il choke?
E’ molto semplice, il suo scopo è quello di formare una barriera per le correnti alternate che scorrono sulla superficie esterna della calza e da qui vengono irradiate nell’etere circostante.
In pratica si tratta di una impedenza che blocca il flusso di radiofrequenza indesiderata, per così dire, lasciando scorrere invece la radiofrequenza “buona”, cioé quella che verrà irradiata dall’antenna.
Naturalmente però il choke RF non viene utilizzato soltanto in stazione fissa, ma anche in portatile con le antenne adatte a questo tipo di attività, quindi dipoli, canne da pesca o altre verticali e direttive di ogni genere.
MOLTI TIPI DI CHOKE RF, MA UNO SOLO FUNZIONA ALLA PERFEZIONE
Di choke RF ne esistno diverse versioni:
- realizzati con lo stesso cavo coassiale che porta il nostro segnale in antenna e avvolto con alcune spire in aria, ossia senza alcun supporto
- sempre in cavo coassiale, ma avvolto su tubo in pvc, in quanto questo materiale plastico risulta trasparente alla radiofrequenza
- ancora con cavo coassiale, ma avvolto su nucleo di ferrite (toroide o bacchetta ad alta permeabilità magnetica).
Di solito le informazioni che riguardano i choke RF avvolti semplicemente in aria sono discordi sul numero di spire, possono essere 7, 8, 10 o più così come i diametri cambiano da 10, 15, 20 cm.
Ho sperimentato personalmente questo tipo di choke e devo dire che i risultati non sono stati quelli che mi sarei aspettato, è rimasto sù per alcuni mesi, dopodiché ho svolto il cavo e sono ritornato alla normalità, in quanto avevo notato una perdita di potenza irradiata dall’antenna, mentre il rientro di radiofrequenza era addirittura aumentato.
Segno evidente che qualcosa non funzionava correttamente.
Quindi non restava che una cosa da fare, dal momento che la RF irradiata dal cavo non è certo una bella cosa: provare il choke con avvolgimento su nucleo di ferrite.
Detto fatto, le cose sono cambiate subito: la RF è stata annullata fin da subito, ed è perfettamente normale, in quanto il nucleo di ferrite serve per aumentare l’induttanza, pertanto oltre ad avere necessità di una lunghezza di cavo minore per realizzare le spire, abbiamo anche un aumento dell’efficienza da parte del choke.
Nondimeno abbiamo anche una larghezza di banda notevole, in pratica dagli 80 ai 10 metri, pertanto quando è necessario realizzare un bal-un choke RF, facciamolo avvolgendo del cavo coassiale (di solito RG-58 o migliore) su un nucleo di ferrite purché sia ad alta permeabilità megnetica per aumentare l’effetto dell’impedenza allo scorrimento della RF sulla calza del cavo con conseguente irradiazione.
Dopodiché posizioniamolo sotto all’antenna e sotto il bal-un, se ne abbiamo uno, a circa 45 cm di distanza, magari con uno spezzone di cavo identico a quello che utilizziamo per la linea di trasmissione e intestato con i connettori sui due lati, eviteremo così qualsiasi interferenza in trasmissione ed in ricezione e saremo sicuri di irradiare tutta la nostra potenza in antenna.
Fra le tante antenne facili da costruire, economiche e performanti, abbiamo la mitica e conosciutissima “antenna canna da pesca”.
Come sappiamo questo tipo di antenna è costituito da una canna da pesca e da un filo conduttore radiante, l’antenna vera e propria.
Molti sono i progetti ed altrettante sono le misure indicate, personalmente in questo articolo vi presento la mia versione, che vedete quà a lato in foto in tutta la sua estensione, posizionata sul prato di una piazzetta dove ho la mia abitazione.
Come al solito i test effettuati sono stati davvero tantissimi accompagnati da altrettante misurazioni di… Continua a leggere
Le antenne possono essere di tipo risonante o non risonante, nel primo caso abbiamo antenne dimensionate per risuonare su una frequenza fondamentale oppure su più frequenze in armonica.
Nel secondo caso abbiamo antenne di dimensione casuale (o random), quindi che non risuonano su nessuna frequenza specifica, ma possono essere “accordate” per far sì che possano essere usate in un ampio spettro di frequenze.
Per utilizzare la seconda tipologia si ricorre all’accordatore di antenna, dispositivo atto ad aggiustare l’impedenza fra linea di trasmissione (cavo coassiale o piattina bifilare), antenna e ricetrasmettitore.
Nel caso si adottino antenne di tipo bilanciato, come le… Continua a leggere
MISURATORE DI CAMPO rf: UN AIUTO INDISPENSABILE
Il misuratore di campo, è quello strumento che ci permette di misurare l’intensità di un campo elettromagnetico ad una certa distanza dall’antenna trasmittente.
E’ molto utile, anzi in certi casi direi che è praticamente indispensabile specialmente quando:
- si installa una nuova antenna
- vogliamo comparare le prestazioni di antenne diverse o di apparati diversi, o ancora di cavi diversi
- quando facciamo manutenzione ordinaria o straordinaria alla nostra stazione ricetrasmittente
- dopo una modifica al ricetrasmettitore
- quando usiamo un accordatore (verifica con accordatore inserito e senza per valutare le differenze di irradiazione)
- abbiamo prolemi di… Continua a leggere
Per chi ama l’autocostruzione, ecco un progetto che farà comodo e non è particolarmente impegnativo: un rosmetro per le frequenze vhf e uhf.
Il progetto è stato realizzato a cura di IK0RKS Francesco Silvi che ringrazio per aver pubblicato l’articolo sul suo sito personale.
Nei vari mercatini dell’elettronica, è possibile trovare lo strumento (microamperometro) specifico per la misura del R.O.S., personalmente ve lo consiglio, per il semplice fatto che non c’è alcun bisogno di realizzare una nuova scala quando invece si usa un microamperometro tradizionale.
La scala dello strumento in questione, è già preparata, pertanto è tutto molto più semplice… Continua a leggere
Il titolo di questo articolo avrà senz’altro creato qualche ragionevole perplessità e sicuramente un pò di curiosità.
Di stazionarie ormai ne sappiamo davvero tanto (o almeno dovremmo saperne abbastanza), sono il fenomeno che più interessa qualsiasi appassionato di radiantismo e sono al centro delle nostre attenzioni, in special modo quando installiamo la nostra bella stazione radio con antenna nuova fiammante o quando facciamo un pè di manutenzione.
Siamo soliti pensare che basso r.o.s. sia sinonimo di perfetta efficenza, ma c’è un articolo che vi invito a leggere, molto interessante, che potrebbe farvi cambiare idea.
Parte di questo articolo, pubblicato da… Continua a leggere